Roma, 7 dicembre 2018
La maggioranza composta da Movimento 5Stelle, Lega e MAIE ha deciso di portare all’approvazione dell’aula di Montecitorio una legge di bilancio annuale e triennale che, per sua stessa ammissione, è un documento provvisorio, anzi finto, in attesa di definire i termini di un accordo con la Commissione europea che possa fermare le sanzioni connesse alla procedura di infrazione già avviata.
È la prima volta che un ramo del Parlamento sul bilancio dello Stato è chiamato a pronunciarsi su un documento finto ed è di fatto espropriato delle sue funzioni. Un passaggio di eccezionale gravità per la nostra democrazia parlamentare, che se si abbina ai motivi culturali ed etici che hanno ispirato il cosiddetto Decreto Sicurezza non può non destare inquietudini profonde.
In questo quadro si è verificata una prima volta anche per gli italiani all’estero. Non era mai accaduto, infatti, che in un passaggio parlamentare non fosse approvato nemmeno un emendamento che li riguardasse. Anche questo è accaduto, nonostante che alcuni nostri emendamenti fossero stati accolti dalla Commissione esteri e trasmessi alla Commissione bilancio.
Così, alla Camera, la maggioranza 5Stelle-Lega-MAIE ha ritenuto che non fossero da accogliere il prolungamento del Fondo per la promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo, l’istituzione di un fondo per il turismo di ritorno, il reintegro dei contributi di COMITES e CGIE ai livelli di quest’anno, il consolidamento dei contributi alle Camere di commercio italiane all’estero, gli sgravi fiscali per favorire il rimpatrio dei connazionali andati all’estero, l’aumento dei fondi da ristornare ai consolati per il miglioramento dei servizi ai connazionali e quello per l’assunzione dei contrattisti, l’aumento delle risorse per i consolati onorari, l’estensione delle cure ospedaliere urgenti a tutti gli iscritti all’AIRE, l’esenzione del pagamento del canone RAI per i residenti all’estero, il ripristino della facoltà per i Comuni di decidere sull’eventuale esenzione dall’IMU, la proroga del termine per l’accesso alla collaborazione volontaria per l’emersione dei redditi prodotti all’estero e l’attenuazione delle sanzioni per l’omessa dichiarazione di tali redditi, l’esenzione dalla TARI delle abitazioni di proprietà di iscritti all’AIRE, e così via.
Tanti NO che messi insieme fanno un NO unico e generalizzato. Un NO agli italiani all’estero, che questo Governo ha nominato una sola volta, quando li ha indicati potenziali fabbricatori di brogli elettorali.
Naturalmente, non finisce qui: riprenderemo al Senato la nostra battaglia per fare in modo che le piste aperte per gli italiani all’estero negli ultimi anni non si chiudano drammaticamente e dannosamente. Dannosamente, non tanto per noi, quanto per l’Italia.
I Parlamentari PD Estero: Garavini, Giacobbe, Carè, La Marca, Schirò, Ungaro
(Segue l’elenco dei nostri emendamenti presentati collettivamente alla Camera, contrassegnati con il solo nome del primo firmatario).
DEPUTATI DEL PD ELETTI ALL’ESTERO
EMENDAMENTI PRESENTATI AL DISEGNO DI LEGGE N. 1334 (Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021)
- Prolungamento del Fondo per la promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo – (Schirò)
- Istituzione del Fondo per la promozione del “turismo di ritorno” – (La Marca)
- Aumento del ristorno ai consolati delle percezioni per pratiche di cittadinanza per potenziare i servizi consolari – (Ungaro)
- Personale assunto a contratto – Cap. 1275 – (La Marca)
- Contributi in denaro ai COMITES – Cap. 3103 – (Ungaro)
- Contributo al Consiglio generale per gli italiani all’estero – CGIE – per le spese di funzionamento – Cap. 3131 – (Ungaro)
- Contributi per incarichi di titolare di ufficio consolare onorario – Cap. 1284 – (La Marca)
- Progetti finalizzati al miglioramento dell’offerta formativa e superamento del disagio scolastico – Cap. 2560 – (Schirò)
- Contributi alle scuole italiane non statali paritarie all’estero – Cap. 2619.1 – (Schirò)
- Contributi a istituzioni scolastiche e universitarie per la creazione e il funzionamento di cattedre di lingua italiana – Cap. 2610.2 – (La Marca)
- Borse di studio – Cap. 2619.6 – (Ungaro)
- Somme da erogare per il cofinanziamento dei progetti delle Camere di commercio italiane all’estero – (La Marca)
- Regime fiscale lavoratori “rimpatriati” – (Schirò)
- Proroga dei termini di presentazione dell’istanza di collaborazione volontaria per l’emersione di redditi prodotti all’estero – (Schirò)
- Credito d’imposta per i redditi prodotti all’estero – (Ungaro)
- Regime speciale per lavoratori impatriati: estensione periodo di fruizione incentivi fiscali – (Ungaro)
- Esenzione TARI da parte dei comuni per le abitazioni di proprietà di iscritti all’AIRE da almeno tre anni – (Schirò)
- Esenzione IMU per i cittadini italiani residenti all’estero – (Ungaro)
- Esenzione dal pagamento del Canone RAI per i residenti all’estero iscritti all’AIRE – (Schirò)
- IMU e facoltà dei comuni di esentare i residenti all’estero – (Schirò)
- Estensione delle cure ospedalieri urgenti per gli iscritti all’AIRE – (Schirò)
- Abbassamento del limite per le agevolazioni per start-up tecnologiche nel Sud da 18 a 16 anni – (Ungaro)
- Allargamento della platea dei beneficiari del bonus assunzioni agli studenti meritevoli – (Ungaro)
- Conferma del contributo italiano all’ONU per il mantenimento dell’ordine internazionale basato sulla pace e sul diritto – (Ungaro)
- Sostegno alla partecipazione dei connazionali residenti all’estero alle elezioni europee – (Ungaro)
- Superamento delle disparità di trattamento tra pensionati AIRE ex Pubblica amministrazione e pensionati del settore privato in Paesi extraeuropei – (Ungaro)
- Introduzione di una tessera TEAM dedicata agli iscritti all’AIRE per il controllo e l’erogazione di prestazioni sanitarie – (Ungaro)
- Riduzione al 5% dell’aliquota IVA per i prodotti di protezione igienico-sanitari femminili – (Ungaro)
NB: Gli emendamenti indicati sono firmati dai Deputati del PD eletti all’estero Nicola Carè, Francesca La Marca, Angela Schirò, Massimo Ungaro; nell’elenco è riportato solo il nome del primo firmatario.