Bombe a grappolo del Governo sulle convenzioni bilaterali in materia di sicurezza sociale

Una dichiarazione dell’On. Fabio Porta sulla situazione previdenziale degli italiani residenti in Perù e in altri paesi latinoamericani

“Ormai le notizie che giungono dal Governo in materia di politiche per gli italiani all’estero assomigliano sempre di più alle detestabili bombe a grappolo che, dopo la prima esplosione, liberano altre bombe capaci di moltiplicare gli effetti devastanti in un territorio sempre più ampio.
Ad una bomba a grappolo, ad esempio, assomiglia la risposta che il Governo ha dato ad una mia interrogazione che richiedeva di avviare rapporti bilaterali con le autorità peruviane per arrivare alla definizione di un accordo di previdenza sociale. Una bomba non per il tono assordante (la risposta del Sottosegretario Scotti per la verità è abbastanza misurata e sottotono), ma per gli effetti che lascia intravedere”. La dichiarazione è dell’on. Fabio Porta, che così prosegue: “L’idea dalla quale sono partito è che una convenzione bilaterale sia lo strumento più utile per fare chiarezza e dare certezza di diritti in materia previdenziale ai lavoratori migranti. Tanto più che, negli ultimi anni, alla storica comunità di italiani presenti in Perù si è affiancata una comunità di peruviani residenti in Italia, che si aggira ormai sulle ottantamila persone.
Il Governo, nella sua risposta, concorda sul valore che un accordo bilaterale di sicurezza sociale potrebbe avere per tutti gli interessati, ma avverte che “il Ministero degli esteri non dispone allo stato di risorse che consentano l’avvio di nuovi negoziati in materia di sicurezza sociale e previdenziale”. L’appuntamento è rinviato, dunque, a data da destinarsi.
In sostanza, non se ne fa nulla per gli italiani che sono in Perù né per i peruviani che sono in Italia. Ma non basta. La mancanza di risorse produce lo stesso effetto per la convenzione con il Cile, che è definita e aspetta solo che il Parlamento l’approvi, per il rinnovo di quella con il Brasile, che viene da anni rinviata, e per tante altre in attesa di sorte migliore.
“Insomma – conclude l’on. Porta – nella guerra totale che il Governo ha dichiarato alle comunità italiane all’estero, siamo ormai alle bombe a grappolo. In realtà, non si capisce o non si vuole capire che questa politica della distruzione devasta non tanto le nostre comunità quanto gli interessi dell’Italia nel mondo”.

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