Bucchino e Porta scrivono a 3 Ministri per sollecitare gli accordi di sicurezza sociale con Canada e Cile

Fabio Porta e Gino Bucchino, deputati eletti nella Circoscrizione Estero, hanno scritto ai Ministri Tremonti (Economia e Finanze), Frattini (Esteri) e Sacconi (Lavoro, Salute, Politiche sociali), per denunciare i ritardi nella ratifica da parte dell’Italia degli accordi bilaterali di sicurezza sociale con Canada e Cile peraltro già firmati dalle rispettive autorità competenti e approvati dai parlamenti canadese e cileno.

Nella lettera i due deputati segnalano la grave e prolungata inadempienza da parte dello Stato italiano nei confronti del Canada e del Cile e delle collettività di italiani che vivono in questi Paesi.

Ricordano che il 22 maggio 1995 fu firmato a Roma il nuovo accordo italo-canadese di sicurezza sociale che avrebbe dovuto sostituire il precedente accordo entrato in vigore nel 1979 e che tre anni dopo, nel 1998, l’Italia firmò l’accordo di sicurezza sociale con il Cile.

I due accordi furono subito ratificati dai Parlamenti canadese e cileno ma, denunciano Bucchino e Porta, sono incomprensibilmente ancora in attesa di essere ratificati dal nostro Parlamento.

I due deputati sottolineano nella lettera che si prefiggono l’obiettivo di onorare gli impegni presi con i Governi del Canada e del Cile e che da parte loro non è mancata l’assunzione di responsabilità verso le comunità che rappresentano per sollecitare le autorità competenti, Parlamento e Ministeri italiani, tramite una serie di interrogazioni ed altre iniziative, a perfezionare e completare l’opera fin qui svolta, ratificando gli accordi di sicurezza sociale già firmati ma mai approvati e rinnovando quelli oramai obsoleti.

La stipula degli accordi ha storicamente rafforzato le relazioni tra i Paesi contraenti ed ha rappresentato un grande beneficio soprattutto per le persone tutelate.

I deputati spiegano che il nuovo accordo con il Canada, i cui oneri aggiuntivi sono di modesta entità (e già sono stati quantificati dall’Inps con proiezione decennale), non solo conferma e consolida i benefici già previsti nel 1979 ma prevede miglioramenti nella tutela dei diritti e nei rapporti tra le istituzioni competenti. L’accordo con il Cile completa un quadro generale di tutela della sicurezza sociale degli italiani nei vari Paesi di emigrazione ed introduce persino regole di inesportabilità di prestazioni considerate assistenziali limitando così al massimo gli oneri di spesa per lo Stato italiano.

I due deputati ricordano che nella scorsa legislatura era stato avviato il percorso di ratifica di tali accordi. In particolare erano stati inoltrati ai Dicasteri competenti, per il necessario concerto, i Disegni di legge da presentare in Parlamento per la ratifica dei due Accordi.

Per quanto riguarda in particolare l’accordo con il Canada, si ricorderà che ad una recente interrogazione di Bucchino, Fedi e Porta, il Sottosegretario agli Esteri, Enzo Scotti, aveva risposto che il Ministero degli Affari Esteri era tornato a segnalare la priorità di tale accordo all’attenzione del Ministero dell’Economia e delle Finanze al fine di poter concludere in tempi rapidi il concerto interministeriale. In quanto all’accordo con il Cile lo stesso Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una sua recente visita in quel Paese aveva rimarcato la sua importanza.

Bucchino e Porta evidenziano che le nostre collettività emigrate in Canada ed in Cile sono consapevoli dei ritardi nella ratifica degli accordi e dei benefici che da anni vengono loro ingiustamente negati e chiedono quindi l’interessamento dei tre Ministri, per facilitare e accelerare il percorso verso il rinnovo (Canada) e la stipula (Cile) degli accordi bilaterali.

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