A Buenos Aires l’On. Fabio Porta partecipa alla Commissione Continentale del CGIE

Il parlamentare del Partito Democratico si unisce alla protesta dei consiglieri dell’America Latina e dei Presidenti dei Comites davanti alla sede del Consolato Generale d’Italia.

Roma, 21 giugno 2010

All’indomani del voto del Senato che sanciva definitivamente il rinvio di ulteriori due anni delle elezioni degli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero, si è riunita a Buenos Aires la Commissione continentale per l’America Latina.

Ai lavori ha partecipato il Vice Presidente del Comitato per gli italiani all’estero della Camera, On. Fabio Porta, che è intervenuto sottolinenando l’insostenibile situazione causata dai ripetuti attacchi ai diritti delle nostre collettività residenti all’estero.

“Il rinvio di tre anni delle elezioni di Comites e Cgie è un cinico e spudorato tentativo di delegittimare tutto il sistema di rappresentanza degli italiani all’estero – ha dichiarato il deputato del PD – e questo in un contesto segnato da tagli sempre più forti verso tutte le politiche destinate alla comunità degli italiani nel mondo !”.

Per protestare contro il Governo e la sua politica i partecipanti alla commissione, che era integrata da tutti i Presidenti dei Comites dell’America Latina, hanno manifestato davanti alla sede del Consolato Generale d’Italia a Buenos Aires.

“Ci siamo stretti la mano tutti in cerchio, a rappresentare la forte unità che accomuna in questo momento tutti gli italiani all’estero anche al di là delle differenze di opinione politica – ha detto il parlamentare eletto in Sudamerica – Abbiamo quindi cantato commossi l’Inno di Mameli a dimostrazione del nostro attaccamento forte e leale ai colori della nostra bandiera e ai valori della nostra Costituzione.”

“Quella Costituzione – ha concluso l’On. Porta – che sancisce che tutti i cittadini italiani sono ugualmente portatori di diritti e doveri, anche se qualcuno a Roma vuole negarlo impedendoci di esercitare il nostro diritto al voto per i Comites e mortificando diritti come quello all’assistenza sociale, riducendo i fondi destinati agli italiani indigenti che vivono in Sudamerica”.

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