La risoluzione dei Deputati Porta e Gnecchi per la stipula e il rinnovo delle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale

E’ stata presentata dall’On. Fabio Porta con l’importante imprimatur dell’On. Maria Luisa Gnecchi (massima esperta di sicurezza sociale del Partito Democratico) una risoluzione in Commissione Lavoro che chiede la ripresa dei negoziati, da anni interrotti, per la stipula, il rinnovo e l’aggiornamento delle convenzioni bilaterali di sicurezza sociale. La risoluzione è uno strumento parlamentare che intende incentivare la funzione di indirizzo del Parlamento su questioni ritenute urgenti e importanti. L’obiettivo della risoluzione presentata  dall’On. Porta e dall’On. Gnecchi (prima firmataria) insieme ai colleghi eletti nella Circoscrizione Estero La Marca, Farina, Fedi e Garavini, è quello di sollecitare e responsabilizzare il Parlamento a istituire un tavolo tecnico che veda la presenza dei rappresentanti dei Ministeri competenti, dell’Inps e dei patronati nazionali con il preciso compito di monitorare lo stato delle convenzioni di sicurezza sociale vigenti, di verificare la loro compatibilità con le modifiche intervenute nel nostro sistema previdenziale (in particolare l’introduzione del sistema contributivo) e la eventuale conseguente necessità di rinegoziazione; di verificare inoltre, a fronte dell’aumentata mobilità internazionale di lavoratori e lavoratrici – sia in uscita che in ingresso in Italia – la necessità di stipulare nuovi accordi bilaterali di sicurezza sociale, completando il quadro giuridico di salvaguardia dei diritti sociali, e aggiornare quelli in vigore, a garanzia di una più adeguata ed efficace tutela previdenziale. Nella risoluzione viene messo in evidenza come le convenzioni  attualmente in vigore sono state stipulate, com poche eccezioni,  negli anni settanta e ottanta  e sono diventate obsolete nello spirito, nei contenuti e nella forma e non possono più tutelare adeguatamente diritti e interessi dei lavoratori, futuri pensionati.  L’On. Fabio Porta e l’On. Maria Luisa Gnecchi sottolineano come nessuna delle convenzioni bilaterali contempla nel proprio campo di applicazione soggettivo i dipendenti pubblici italiani e i liberi professionisti i quali quando emigrano nei Paesi extracomunitari sono esclusi da ogni forma di tutela previdenziale. E’ bene essere consapevoli , rimarcano i due parlamentari nella risoluzione, che le convenzioni bilaterali di sicurezza sociale non devono tutelare solo la vecchia emigrazione: stanno emergendo, infatti, moderne figure di nuovi migranti italiani, come i liberi professionisti, i ricercatori, i piccoli imprenditori, gli artigiani, gli insegnanti, gli studenti, i lavoratori al seguito delle imprese, i tanti giovani che si recano a lavorare all’estero, anche per lunghi periodi, dove versano i contributi e pagano le tasse, e i quali rischiano poi, a causa delle convenzioni oramai obsolete, di non essere adeguatamente tutelati negli ambiti previdenziale, fiscale e sanitario.

Si deve ora auspicare che la prossima discussione della risoluzione in Commissione Lavoro non sai vanificata da uma improvvisa e improvvida crisi di Governo che interromperebbe i lavori del Parlamento e ci porterebbe ad elezioni anticipate.

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