Deputati PD Estero: l’avventurismo di berlusconi lede pesantemente la credibilita’ internazionale dell’Italia

La crisi incide sugli interessi internazionali dell’Italia e sugli interventi per gli italiani all’estero.

La decisione di Berlusconi di indurre i ministri del PDL a uscire dal Governo e di spingere alle dimissioni da parlamentari gli eletti del suo partito ha avuto, senza eccezioni, una sanzione durissima a livello internazionale. I giudizi di irresponsabilità, di avventurismo, di esasperato opportunismo a carico di Berlusconi si sono purtroppo intrecciati con quelli di cronica instabilità, di inaffidabilità, di salto nel buio riferiti all’Italia come partner internazionale.

Senza aggiungere altre parole a ciò che in queste ore si sta dicendo nel confronto politico interno, dobbiamo sottolineare la gravità di questo ulteriore e pesante colpo che viene assestato all’immagine dell’Italia fuori dai suoi confini nazionali. I primi a risentirne, naturalmente, sono gli italiani che vivono all’estero, di discendenza e di cittadinanza, che sono colpiti nei loro legami profondi con il Paese d’origine e nella possibilità di integrarsi a testa alta nelle realtà di vita e di lavoro.

Ma questa volta è in gioco qualcosa di ancora più grave. Il Sistema Italia – lo abbiamo detto più volte – non può vivere senza una sua attiva presenza a livello internazionale né qualcuno può pensare, senza ingannare sé stesso e gli altri, che l’Italia possa rialzarsi dalla crisi che l’attanaglia solo con le sue gambe, puntando sulle sole energie interne. Rompere gli equilibri di stabilità, pur precaria, e l’azione di Governo, pur limitata dalle tensioni nella maggioranza, nel momento in cui il Paese è chiamato a fare sforzi supplementari per agganciare una ripresa di per sé lenta e non priva di incertezze, significa semplicemente assestare un colpo alle spalle ad un malato che cerca di rimettersi in piedi. Così facendo, l’Italia perde ogni credibilità internazionale a livello istituzionale, economico e finanziario. La sfiducia dei mercati finanziari ci costerò una montagna di risorse, che saranno distolte da possibili investimenti di sostegno alla ripresa e alle politiche del lavoro. E questo proprio mentre la disoccupazione giovanile tocca il suo massimo storico e si sta preparando con una fitta rete di contatti un evento per noi importante come Expo 2015.

La decisione di Berlusconi e degli oltranzisti del Pdl rende senza ritorno il viaggio, intelligente e opportuno, che il Presidente Letta aveva avviato in Nord America e in altre aree sensibili per la nostra economia allo scopo di promuovere il progetto “Destinazione Italia”. Investire in Italia in queste condizioni di marasma politico? Chi lo consiglierebbe ad un parente o ad un amico? E le comunità italiane all’estero, dopo la chiusura di altri tredici consolati, sanno bene che cosa ci si può aspettare quando l’amministrazione decide per suo conto e si vanificano il controllo e la mediazione delle istituzioni e della politica.

Non sappiamo se vi siano ancora margini di recupero di una situazione largamente compromessa. Sappiamo però che nelle prossime convulse ore nelle quali si deciderà il destino di questa travagliata legislatura le nostre decisioni e le nostre posizioni partiranno sempre dalla volontà di salvaguardare, per quanto è possibile, l’immagine dell’Italia nel mondo e gli interessi, diretti e indiretti, degli italiani che dall’estero oggi guardano al loro Paese con turbamento e preoccupazione.
Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fabio Porta.

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