DESAPARECIDOS ARGENTINI: L’ON. PORTA (PD) ALL’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA “AUSENCIAS”, DI GUSTAVO GERMANO.

Erano presenti il Ministro degli Esteri dell’Argentina, Hector Timerman, l’Ambasciatore in Italia, Torcuato Di Tella e la fondatrice dell’associazione “madres de Plaza de Mayo”, Vera Vigevani Jarach.

desaparecidos

Roma, 13 dicembre 2010

E’ stata inaugurata a Roma, nel corso di una cerimonia emozionante alla presenza del fotografo Gustavo Germano, la suggestiva mostra fotografica “Ausencias”, dedicata alle vittime della dittatura militare argentina e in particolare alle migliaia di “desaparecidos”, tantissimi dei quali di origine italiana.

Il Vice Presidente del Comitato permanente della Camera dei Deputati, On. Fabio Porta, ha voluto rendere omaggio con la sua presenza a questo importante evento, al quale hanno partecipato il Ministro degli Esteri argentino Timerman e l’Ambasciatore argentino in Italia Di Tella.

“Anche se sono giornate intense per la nostra agenda politico-parlamentare – ha dichiarato il parlamentare eletto in America Meridionale – non ho voluto esimermi dal partecipare ad una iniziativa che ancora una volta fa onore all’Argentina di oggi, che ha il coraggio e la forza per ricordare le tragedie umane di una dittatura violenta e crudele, denunciando al mondo i rischi permanenti che la democrazia vive quando ci si allontana dai valori di libertà e giustizia che sono alla base della convivenza civile dei nostri Paesi”.

“Le fotografie di Germano – secondo l’On. Porta – ci colpiscono al cuore e ci parlano meglio di qualsiasi lungo trattato di storia sulla drammaticità di quegli anni, ancora vivi nella storia dell’Argentina e nella vita delle migliaia di amici e familiari dei tantissimi ‘desaparecidos’ “.

“Il mio grazie, anche come parlamentare eletto in Sudamerica, va all’autore e soprattutto ai promotori di questo evento – ha concluso il deputato del Partito Democratico – che ci ricordano che non bisogna mai abbassare la guardia nella lotta per i diritti civili e la giustizia: per questo continuerò a seguire direttamente, attraverso i comitati per i processi Massera e Podlech dei quali faccio parte, la conseguente battaglia perché giustizia sia fatta e perché la popolazione italiana conosca e non dimentichi mai le tante vittime delle dittature sudamericane degli anni settanta”.

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