Lo ha annunciato il premier Renzi, lo ha ribadito il ministro dell’Economia Padoan: a partire dal 2016 la TASI sarà eliminata. A scanso di equivoci giova ricordare che la TASI non è l’IMU. La TASI si applica alle abitazioni principali mentre l’IMU alle abitazioni di lusso e alle seconde e terze case. Si presume quindi che l’IMU continuerà ad essere applicata anche negli anni a venire.
Ciò potrebbe significare che gli italiani residenti all’estero proprietari di immobili in Italia continueranno a pagare l’imposta sulla casa posseduta in Italia. Si presume inoltre (ma non abbiamo ancora certezze perché la legge di stabilità per il 2016 non è ancora pubblica) che i cittadini italiani residenti all’estero titolari di pensione estera o in convenzione continueranno ad essere esentati dal pagamento dell’IMU (e non dovranno più pagare la TASI che sarà appunto abolita): su questo punto siamo già intervenuti presso le autorità competenti ed i riscontri sono stati positivi. Per quest’anno tuttavia rimarrà in scadenza il 16 dicembre 2015 il termine ultimo per pagare il saldo relativo alla TASI, la tassa diretta a coprire il costo per i servizi indivisibili forniti dai Comuni, quali illuminazione, sicurezza stradale, gestione degli impianti e delle reti pubbliche ecc.
Quindi con tutta probabilità, secondo quanto annunciato dal Governo, sarà questa l’ultima volta che i contribuenti italiani avranno a che fare con le tasse sulla prima casa, il Premier ha parlato specificatamente della data del 16 dicembre prossimo come la data del “funerale delle tasse sulla casa”. Anche per i residenti all’estero sarà quindi la Legge di Stabilità 2016 a dettare la nuova tassazione fiscale sugli immobili.
Noi parlamentari eletti all’estero dovremo vigilare affinché non solo i pensionati continuino ad usufruire dell’esenzione ma che essa sia estesa a tutti cittadini italiani residenti all’estero.
Vogliamo inoltre ricordare ai nostri connazionali che l’omesso pagamento e gli errori nel versamento della rata di IMU-TASI di giugno possono essere sanati con il ravvedimento operoso introdotto con la Legge di Stabilità 2015 (Legge n. 190/2014). Si tratta del nuovo ravvedimento operoso che consente di effettuare i mancati versamenti entro 90 giorni dalla scadenza fiscale originaria con l’applicazione di una sanzione ridotta al 3,33%, ma in sostanza vengono definiti nuovi scaglioni di pagamento agevolato, da 90 giorni a oltre i due anni: entro 14 giorni dopo la scadenza mancata, con applicazione di una sanzione dello 0,2% per ogni giorno di ritardo; entro 30 giorni con sanzione al 3%; entro 90 giorni: sanzioni al 3,3%; entro 1 anno con sanzione al 3,75%; entro 2 anni (o 2a dichiarazione successiva): sanzioni al 4,2%, oltre 2anni (oltre la 2a dichiarazione successiva): sanzioni al 5%.
Per quanto riguarda invece le pensioni l’ipotesi della flessibilità del pensionamento, prospettata da Renzi e che avrebbe beneficiato anche i nostri connazionali all’estero consentendo loro di andare in pensione prima dell’attuale limite anagrafico, proprio in questi giorni il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha chiarito che il governo non vuole in realtà ribaltare la riforma delle pensioni firmata da Elsa Fornero e non intende fare modifiche strutturali alla riforma Fornero sulla previdenza perché andrebbe contro i principi di stabilità dei conti del sistema pensionistico. Introdurre ulteriore flessibilità nel sistema – ha detto – comporterebbe “oneri rilevanti e strutturali”. Un intervento in questa direzione, ha aggiunto, “andrebbe valutato con attenzione, tendendo conto di costi e benefici”. Sembra quindi sfumare la speranza di migliaia di cittadini, anche i pensionandi residenti all’estero, i quali avrebbero accettato una riduzione dell’importo della loro pensione pur di andare in pensione prima.
Non è detto tuttavia che la legge di stabilità non ci riservi qualche sorpresa e che il Governo si decida all’ultimo momento di introdurre forme di flessibilità pensionabile che verrebbero automaticamente applicate anche ai cittadini italiani residenti all’estero i quali invece di aspettare il compimento del 67mo anno di età potrebbero andare in pensione anticipatamente.