IL GOVERNO ACCOGLIE L’ORDINE DEL GIORNO DELL’ON. PORTA SUL RIPRISTINO DEI FONDI DESTINATI ALL’ASSISTENZA DIRETTA E INDIRETTA PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO

A condizione però che “le condizioni della finanza pubblica lo consentano”. Secondo il deputato “si continua così ad ammettere l’esistenza del problema ma senza destinare mezzi e fondi per affrontarlo”.

Roma, 29 luglio 2010

Accolto, ma con richiesta di riformulazione, l’articolato ordine del giorno presentato questa mattina in aula a Montecitorio dal Vice Presidente del Comitato per gli italiani all’estero ella Camera Fabio Porta.

Il parlamentare chiedeva il recupero delle risorse destinate dal governo all’assistenza ai connazionali indigenti che vivono all’estero, che hanno subito una progressiva decurtazione nel corso delle ultime manovre finanziarie e che oggi rischiano la mancata conferma delle convenzioni assicurative come anche il mancato rispetto dei livelli minimi di assistenza, soprattutto in Sudamerica.

Il governo ha accolto e recepito tale ordine del giorno chiedendo la riformulazione del dispositivo finale del testo: le richieste del deputato eletto in America Meridionale verranno accolte “se le condizioni della finanza pubblica lo consentiranno”.

“Un atteggiamento ‘pilatesco’ – secondo quanto dichiarato dall’On. Porta – che permette a questo governo di dare l’impressione di preoccuparsi del serio problema ma che in realtà lo libera da qualsiasi vincolo e responsabilità”.

Ecco, di seguito, il testo integrale della versione originale del documento presentato dall’On. Porta:

ORDINE DEL GIORNO

La Camera, premesso che:

– l’articolo 2 del provvedimento dispone una riduzione lineare del 10% delle dotazioni finanziarie a legislazione vigente delle missioni di spesa di ciascun Ministero. Per quanto attiene al Ministero degli Affari Esteri, il taglio lineare si traduce in una riduzione complessiva di 43.926.000 euro per il 2011, di 43.885.000 euro per il 2012 e di 43.015.000 per il 2013 che inciderà in modo preoccupante sulla missione “Italia in Europa e nel mondo”;

– il taglio lineare del 10%, frutto di una logica ragionieristica, comporterà un’ulteriore riduzione di risorse che inciderà su programmi fondamentali per il comparto estero e in particolar modo sulle risorse volte a tutelare le esigenze delle comunità italiane all’estero, risorse vitali per il funzionamento della rete diplomatico consolare e per il sostegno dei nostri connazionali più bisognosi all’estero;

– negli ultimi anni gli investimenti destinati all’assistenza diretta e indiretta dei nostri connazionali indigenti, presenti soprattutto nei paesi di storica immigrazione in America Latina, hanno conosciuto una progressiva contrazione che ha determinato l’obiettiva impossibilità di corrispondere anche a casi urgenti e drammatici;

– solo nel 2010 i capitoli del Bilancio del MAE intestati alla così detta assistenza indiretta (cap. 3105) e a quella diretta (cap. 3121) hanno subito una decurtazione rispettivamente del 29,1 % e del 27,3 %, nonostante la parziale reintegrazione in sede di assestamento di Bilancio;

– per il 2011 su queste voci peserà, oltre alla prevista decurtazione lineare del 10%, la mancanza delle somme recuperate nel corso dell’anno, con un ulteriore radicale abbattimento delle risorse a disposizione di interventi che per loro natura, riguardando il bene primario della salute degli anziani e la tutela di soggetti particolarmente vulnerabili, sono fortemente anelastici;

– il Governo italiano è vincolato a rinnovare le polizze sanitarie stipulate nel recente passato in alcuni paesi dell’America meridionale e l’entità dei tagli mette seriamente a rischio tale adempimento, con conseguenze purtroppo drammatiche per gli attuali beneficiari e negative per la stessa credibilità internazionale del nostro Paese.

Impegna il Governo

a prevedere, nell’ambito dei prossimi provvedimenti inerenti la finanza pubblica, una reintegrazione dei capitoli del Ministero degli Affari esteri dedicati all’assistenza diretta e indiretta dei nostri connazionali indigenti all’estero e a far in modo che non venga meno, di fronte ad una situazione di così acuto e diffuso disagio sociale, un impegno di elementare sostegno e solidarietà.”

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