L’ASSISTENZA SANITARIA IN ARGENTINA? DIAMO A PRODI QUEL CHE E’ DI PRODI (E A CASELLI QUELLO CHE E’ DI BERLUSCONI)

Invece di litigare su meriti presunti dovremmo unirci tutti per approvare la legge che istituisce l’assegno di solidarietà per gli italiani indigenti che vivono all’estero.

Roma, 28 settembre 2010

UNA DICHIARAZIONE DELL’ON. FABIO PORTA (PD) – VICE PRESIDENTE DEL COMITATO PERMANENTE SUGLI ITALIANI ALL’ESTERO DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

“Leggo in questi giorni che, di fronte alle drammatiche conseguenze dei tagli all’assistenza diretta e indiretta per gli italiani indigenti che vivono in Sudamerica, invece di invocare soluzioni immediate si litiga per rivendicare i meriti presunti del finanziamento che nel 2008 permise la stipula di una polizza sanitaria in grado di assicurare l’assistenza sanitaria a oltre ottomila italiani che vivono in Argentina.

Qualcuno vuole dare il merito di quell’iniziativa al Senatore Pallaro o all’On. Merlo, qualcun altro ricorda i limiti di quell’operazione e rivendica altri meriti; mi riferisco al Senatore Caselli che fino ad oggi ha soltanto parlato a vanvera di milioni di euro a favore della sanità per gli italiani d’Argentina senza essere riuscito ad aggiungerne uno solo sul martoriato bilancio dell’assistenza per gli indigenti italiani in Sudamerica.

L’unica verità, che ovviamente si nasconde e quindi si cerca di fare dimenticare, è che era stato il Governo di centro-sinistra guidato da Romano Prodi a destinare le somme necessarie all’assicurazione sanitaria degli italiani in Argentina, nel quadro di un capitolo destinato all’assistenza che beneficiava in particolare gli italiani residenti in tutto il Sudamerica.

Si nasconde poi, e di conseguenza si dimentica, il fatto che nella precedente legislatura era stato approvato in Commissione Affari Sociali il progetto di legge che istituiva l’assegno di solidarietà per gli italiani residenti all’estero, vera e propria rivoluzione democratica e sociale che avrebbe restituito dignità e onorato la cittadinanza di migliaia di nostri connazionali all’estero.

La fine prematura della scorsa legislatura, come ricorderanno tutti, interruppe bruscamente il cammino ed il successo di quel provvedimento con le successive nefaste conseguenze di questi giorni.

Poi arrivò il governo Berlusconi, il peggiore governo che mai abbiano avuto gli italiani all’estero.

Un governo che si distinse subito non solo per i tagli efferati a tutti i programmi destinati agli italiani nel mondo ma per provvedimenti cinici e vessatori nei confronti degli anziani emigrati all’estero: mi riferisco all’introduzione dell’obbligo dei dieci anni di residenza continuativa in Italia come condizione per il diritto alla pensione sociale per i nostri anziani che, dopo anni di lavoro e di sacrifici all’estero, rientrano nel nostro Paese per trascorrervi gli ultimi anni della loro esistenza.

Stessa indifferenza per un altro grave problema che in questi mesi sta penalizzando i nostri pensionati in Argentina come del resto del Sudamerica: parlo adesso degli indebiti pensionistici INPS, nella maggior parte dei casi generati da un errore dell’Istituto e non da un dolo causato dall’interessato. Anche su questa situazione siamo intervenuti in Parlamento con emendamenti, interrogazioni e – più recentemente – con una proposta di legge sottoscritta da tutti i dodici deputati eletti all’estero, scontrandoci ancora una volta con la colpevole e inspiegabile sordità e indifferenza dell’attuale governo.

Un governo che non governa e che, quando lo fa, lo fa contro gli interessi degli italiani all’estero. L’unica speranza è che vada a casa, prima possibile !”.

Piacere e condividere!