L’improbabile convalida dell’elezione del Senatore Cario

La Giunta per le elezioni del Senato ha concluso i suoi lavori relativamente all’elezione contestata del Senatore Adriano Cario, eletto nella Circoscrizione Estero – Ripartizione America meridionale, decidendo di proporre all’Aula la convalida.

Si tratta di una decisione sorprendente, poiché è stato accertato che una decina di mani hanno scritto centinaia e centinaia di schede elettorali e nessun componente della Giunta nega che quelle esaminate siano per la quasi totalità contraffatte, come confermato anche dalle perizie disposte dalla Procura presso il Tribunale Roma secondo cui: “esaminate 125 schede di una sezione e 100 di un’altra, non vi sono mani differenti per ogni scheda, bensì la presenza di gruppi di schede riconducibili a una stessa mano.”

Addirittura è stato rilevato che su molte schede il nome “Cario” si legge, non solo scritto, ma anche impresso, ciò che prova che nella contraffazione le schede erano state sovrapposte.

I fatti. Ad aprile del 2018 era giunto al Senato il ricorso dell’ex On. Porta contro l’elezione del Sen Cario eletto all’estero, nella circoscrizione America meridionale. Il Segretario Generale del Senato ha posto il ricorso in istruttoria, inoltrando gli atti alla Giunta per le Elezioni che ha iniziato l’esame della questione ad inizio 2019, costituendo successivamente un apposito comitato per l’esame delle schede elettorali, a campione.

È importante preliminarmente notare che, come è stato affermato in audizione dal Ministero degli Esteri, la divisione in sezioni estere non corrisponde, come avviene in Italia, a una effettiva differenziazione territoriale delle sezioni, poiché tutte le schede che giungono per posta ai vari uffici consolari, sono invece casualmente suddivise in Sezioni costituite da parte dell’Ufficio centrale per la Circoscrizione estero.

Per l’effetto, la casuale suddivisione in sezioni ideali assume un significato assolutamente rappresentativo, poiché ciascuna “Sezione costituita da parte dell’Ufficio Centrale” è in realtà un vero e proprio campione, costituito casualmente suddividendo le schede, poiché occorre comunque preservare la segretezza del voto e tenendo presente che all’estero non possono essere costituiti seggi elettorali e il voto è espresso solo per corrispondenza.

Il difensore del Senatore Cario in sede di udienza pubblica in sintesi, ha mosso due obiezioni, una procedurale, assumendo che il ricorso sarebbe stato prodotto tardivamente; un’altra, invece, aveva carattere sostanziale, poiché il basso numero di schede esaminate non avrebbe consentito, a suo giudizio, di pervenire a una conclusione certa sfavorevole al suo assistito, e le evidenze acquisite sul numero di schede contraffatte comunque non sarebbero state sufficienti a vincere la c.d. “prova di resistenza”.

Circa la presunta tardività del ricorso risulta che Porta lo abbia presentato appena venuto a conoscenza delle irregolarità nelle schede elettorali; inoltre, se il ricorso fosse pervenuto oltre il termine, il Segretario Generale del Senato, a mente che l’articolo 7 comma 3 del Regolamento per la verifica dei Poteri, l’avrebbe dovuto restituire al mittente. A ogni modo, trattandosi della costituzione dell’assemblea del Senato, la Giunta ha facoltà di procedere d’Ufficio e in effetti, in tal modo procede dal 2019.

Sotto il profilo sostanziale si deve tenere innanzitutto presente che per prassi il Senato, in analoghi casi precedenti, ha proceduto con l’esame a campione delle schede elettorali, per quanto il campione tratto dalle sezioni elettorali territoriali non è di per sé statisticamente rappresentativo.

Nella circostanza, invece, come si è detto sopra, i campioni in cui la percentuale di schede contraffatte rasenta sempre la quasi totalità, sono stati estratti da sezioni formate casualmente sono quindi assolutamente rappresentativi e se ne deve dedurre che quella è, con ampia probabilità, la percentuale di contraffazione comune a tutte le sezioni ed essa è di entità tale da vincere qualsiasi prova di resistenza, traducendosi anche in una vera ed inoppugnabile prova logica.

Resta da capire e desta meraviglia che Lega, Forza Italia e in particolare i 5 stelle, nonostante tutto, abbiano votato a favore della convalida dell’elezione del Senatore Cario.

Fonte: www.huffingtonpost.it

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