L’ON. FABIO PORTA RICORDA COMMOSSO MARIO TRAMPETTI

Pochi giorni fa un infarto aveva stroncato prematuramente la vita del diplomatico italiano.

Roma, 14 settembre 2010

Ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere personalmente Mario Trampetti.

Lo incontrai la prima volta a Curitiba, nella sede del Consolato Generale d’Italia che lui dirigeva, e ne apprezzai subito la schiettezza e l’intelligenza; doti che unite ad una grande competenza e alla sincera passione per il suo lavoro ne facevano un diplomatico esemplare.

Rientrato a Roma, con il Brasile e il Sudamerica nel cuore (prima di Curitiba Trampetti era stato Console Generale a Rosario), per la sua straordinaria esperienza unita ad una conoscenza rara delle problematiche dei problemi delle nostre collettività all’estero si meritò ruoli di primo piano nel coordinamento delle politiche migratorie del nostro Paese.

Ricordo che questo periodo coincise con la mia elezione al Parlamento e che nel corso del nostro primo incontro alla Farnesina parlammo a lungo e entrambi appassionatamente sull’importanza e la necessità di stimolare con nuovi programmi l’interscambio giovanile e universitario tra l’Italia e il Sudamerica.

Il rientro in Brasile, con il ruolo di maggiore responsabilità dopo quello dell’Ambasciatore, lo aveva entusiasmato: tornava infatti nel Paese che anche le sue scelte di vita personali avevano contribuito ad eleggere quale sua seconda patria; ciò contribuiva a dare entusiasmo, grinta e profondità al suo lavoro di ogni giorno.

Oggi Mario non c’è più e a Brasilia come a Roma sarà un pò più difficile lavorare con lo stesso spirito, la stessa passione.

Ai suoi familiari ed ai suoi tanti colleghi che lo hanno stimato e apprezzato va il cordoglio mio e di tutta la collettività italiana del Brasile, del Sudamerica e del mondo.

Piacere e condividere!