L’On Porta al Congresso UIM: “Difendere il voto all’estero rafforzando l’associazionismo e il sistema di rappresentanza”

“Rispondere al tentativo di lobby e potentati di mettere le mani sul voto ma anche al sistematico attacco del governo alla rete di programmi e servizi che mantiene vivo il legame dell’Italia con le sue collettività nel mondo”

Roma, 26 febbraio 2010

“La vicenda Di Girolamo dimostra che lo smantellamento dell’associazionismo dell’emigrazione, della fitta rete dei patronati all’estero e il tentativo in atto di ridimensionare il sistema di rappresentanza Comites-Cgie rischiano di consegnare definitivamente ai grandi potentati economici o, peggio ancora, a gruppi collusi con la delinquenza organizzata il controllo del voto all’estero !”: e’ quanto dichiarato dal Vice Presidente del Comitato Permanente della Camera sugli italiani all’estro, Fabio Porta, nel suo intervento al IV Congresso dell’Unione Italiani nel Mondo in corso a Roma.

“Sono orgoglioso delle mie origini associative, prima l’Azione Cattolica, poi la UIL, che mi hanno permesso di conoscere e di vivere l’esperienza degli italiani all’estero – ha esordito l’On. Porta – come sono anche orgoglioso di essere stato per tanti anni un semplice ‘impiegato’ del patronato, occupandomi prima di immigrazione e poi di emigrazione”.

“Senza il rafforzamento del ricco e articolato mondo associativo che sta alla base del sistema di rappresentanza degli italiani all’estero avremo parlamentari eletti grazie al sostegno di potenti lobby se non addirittura sponsorizzati da gruppi legati alla criminalità organizzata”, ha aggiunto il deputato del PD.

“Mentre considero anche io opportuna e forse necessaria la modifica di alcuni meccanismi che regolano il voto all’estero (anche alla luce dei gravissimi episodi verificatisi nelle ultime elezioni in America Meridionale, sui quali fu a suo tempo aperta un’inchiesta), reputo altrettanto importante l’intensificazione dell’impegno civile di quanti sono coinvolti a vario titolo nella difesa dei diritti dei nostri connazionali residenti all’estero”.

“Il rischio infatti – secondo il parlamentare eletto in America Meridionale – e’ che l’attacco sferrato in questi giorni al voto all’estero sia strumentalmente usato da quanti in questi anni si stanno quotidianamente prodigando per lo smantellamento di tutta quella fitta rete di programmi e di rapporti che ha sempre legato l’Italia con le sue comunità nel mondo: lingua e cultura, informazione e stampa italiana all’estero, assistenza e previdenza, Comites e Cgie…Qualcuno vuole porre la parola ‘fine’ a questa storia, tagliando per sempre e in maniera miope, anacronistica e anche un po’ masochista la straordinaria opportunità rappresentata per l’Italia dalla ricchezza delle sue grandissime collettività che vivono in tutto il mondo.”

“Sono già iniziate – ha ricordato l’On. Porta ai delegati della UIM – le celebrazioni per i 150 anni dell’unita’ d’Italia; di questo secolo e mezzo di storia la diaspora dei 30 milioni di italiani emigrati e’ stata senza dubbio il fenomeno sociale più rilevante; sarebbe bello che il nostro Paese onorasse questa pagina di storia approvando la legge che ho presentato alla Camera e che prevede l’introduzione nelle scuole dell’insegnamento multidisciplinare della storia della presenza italiana nel mondo.”

“Di fronte all’impoverimento generale del nostro Paese – ha proseguito il deputato – la ricchezza rappresentata dai quasi dieci milioni di immigrati stranieri in Italia e emigrati italiani all’estero costituisce infatti uno dei pochi fattori potenziali di crescita e sviluppo: lo hanno capito gli economisti e gli storici, non ancora i nostri governanti”.

“Per questo – ha concluso l’On. Porta – non sarebbe soltanto una provocazione fare seguire all’iniziativa prevista in Italia per il primo marzo, quando tutti gli stranieri presenti nel nostro Paese ‘sciopereranno’ per sensibilizzare gli italiani sulla necessità ormai irrinunciabile della loro presenza, uno ‘sciopero’ degli italiani nel mondo per dimostrare anche concretamente l’incredibile e incommensurabile ‘valore aggiunto’ costituito non solo dai 4 milioni e mezzo di cittadini ma dagli oltre sessanta milioni di italo-discendenti per l’economia e l’immagine dell’Italia nel mondo!”

Piacere e condividere!