L’On. Porta interviene all’ultima giornata dei lavori del CGIE

Razionalizzazione della rete consolare e riforma del sistema di rappresentanza al centro del suo intervento

Roma, 3 dicembre 2009

Dopo essere intervenuto alla Conferenza Stato-Regioni-Cgie, nel corso della quale aveva annunciato la presentazione di una apposita proposta di legge che completerebbe il quadro riformatore del sistema di rappresentanza degli italiani all’estero, il Vice Presidente del Comitato per gli italiani all’estero della Camera dei Deputati ha partecipato a Milano alla IV Conferenza Italia-America Latina e quindi all’ultima giornata dei lavori dell’Assemblea del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero.

Nell’apertura del suo intervento l’On. Porta ha fatto riferimento alla proposta governativa di razionalizzazione della rete consolare “rispetto alla quale la Commissione Esteri della Camera ha approvato all’unanimità un Ordine del Giorno bi-partisan che chiedeva al governo una sospensione del piano ed un reale quanto necessario coinvolgimento del Parlamento e di tutto il sistema di rappresentanza degli italiani all’estero sui termini dell’operazione”.

“Arrivo adesso da Milano – ha aggiunto il parlamentare eletto in Sudamerica – dove il Presidente del Consiglio e tutte le autorevolissime personalità degli Stati sudamericani ci hanno ricordato il ruolo importantissimo delle nostre collettività in quel continente nonché le straordinarie opportunità che si aprono al nostro Paese in termini di internazionalizzazione commerciale; peccato – continua l’On. Porta – che questo sforzo non è accompagnato da un’adeguata rete diplomatico-consolare che al contrario dà chiari e ripetuti segnali di sofferenza, e non solo in materia di servizi agli italiani ma anche sul versante dell’impegno culturale dove siamo presenti in maniera poco rilevante se comparati alle altre grandi potenze europee”.

La seconda riflessione del parlamentare ha riguardato il ruolo degli italiani all’estero “del quale il dibattito politico-culturale del Paese oltre che la sua crescita ed il suo sviluppo futuro avrebbe un estremo bisogno: penso al dibattito sul rientro dei ‘cervelli in fuga’, alla discussione sulla cittadinanza o al rapporto con quei Paesi emergenti dove forte è la presenza degli italo-discendenti”, ha commentato il deputato del PD.

“Di fronte a tante sfide – secondo l’On. Porta – ci sarebbe bisogno di organismi di rappresentanza degli italiani all’estero più forti, più capillari, più visibili e attivi: tutto il contrario, purtroppo, di quanto emerge dalla linea di questo governo e soprattutto dal testo unico su Comites e Cgie approvato dal gruppo ristretto del Senato”.

Le ultime considerazioni del Vice Presidente del Comitato per gli italiani all’estero sono state destinate proprio al testo unico del Senato: “Un progetto sciagurato, che unisce in una unica riforma Comites e Cgie, confondendoli e sovrapponendoli depotenziandone le funzioni e mortificandone l’autonomia”; un progetto che è figlio di una grave e sbagliata accelerazione su questo tema, avvenuta in Parlamento senza considerare le vere priorità delle nostre comunità; un progetto che allontana le nostre comunità dai territori, impedendo la costituzione dei Comites in Paesi come l’Ecuador, il Paraguay, la Bolivia e confermando una impronta eurocentrica obsoleta e pericolosamente antidemocratica; un progetto che favorisce una assurda e pericolosa concentrazione di poteri nelle mani di pochi personaggi che manipolerebbero a loro piacimento le nostre comunità all’estero”.

Chi ha redatto quel testo, secondo il parlamentare, “ha finito per cavalcare la peggiore demagogia di sinistra insieme al nefasto populismo della destra”; “per tutte queste ragioni – ha concluso l’On. Porta – “ci batteremo, a livello politico oltre che parlamentare, per evitare che il testo di legge arrivi in sede deliberante prima di essere discusso e approfondito anche in aula, come anche per chiedere con decisione e senza indugi che nei primi mesi del 2010 si tengano le elezioni dei Comites, anche per rispettare quei tanti giovani che un anno fa hanno partecipato alle pre-conferenze e alla Conferenza dei giovani italiani nel mondo e che hanno il diritto-dovere di concorrere al rinnovamento del nostro sistema di rappresentanza”

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