“Il ruolo dei patronati tra gli italiani all’estero essenziale per garantire servizi capillari ed efficienti alle nostre collettività, in un momento di forti carenze della rete consolare”
Roma, 4 novembre 2009
Intervenendo a Rio de Janeiro all’apertura del seminario organizzato dal patronato Inca-Cgil sul tema “Vecchie e nuove migrazioni”, il Vice Presidente del Comitato per gli italiani all’estero della Camera dei Deputati, Fabio Porta, ha espresso la propria “preoccupazione per la graduale e sistematica riduzione dei servizi e dei programmi rivolti ai nostri connazionali all’estero, in concomitanza con una vera e propria offensiva da parte di chi vuole chiudere definitivamente il capitolo emigrazione, ridimensionando il sistema di rappresentanza democratica ed escludendo dalle politiche sociali circa 9 milioni di persone, ossia gli stranieri che vivono in Italia e gli italiani che vivono all’estero”
“Una dimenticanza grave – secondo il parlamentare eletto in Sudamerica – che è anche frutto di una cultura di chiusura e non di apertura al mondo che cancella il proprio passato e compromette il futuro di un Paese che dovrebbe invece trovare nell’interculturalità e nella valorizzazione delle proprie comunità all’estero e degli stranieri in Italia una nuova linfa per la crescita socio-economica degli anni a venire”.
“Il contrario esatto – aggiunge l’On. Porta – della scelta fatta dal movimento sindacale italiano, che in tempi non sospetti ha organizzato attraverso i patronati una vera e propria rete di servizi in grado di assistere in tutto il mondo i lavoratori emigrati e le loro famiglie; quella stessa rete che oggi in Italia costituisce per i cittadini stranieri un sicuro e competente punto di riferimento per una seria e completa integrazione sociale”.
Le prossime audizioni dei sindacati dei pensionati e dei patronati al Comitato permanente sugli italiani all’estero della Camera – ha concluso il deputato del PD – dovranno servire a riprendere un proficuo dialogo con il Parlamento sul tema dei diritti degli italiani emigrati, a partire dalla individuazione delle priorità sulle quali concentrare l’azione legislativa nei prossimi mesi”.