“L’informazione italiana all’estero essenziale per la partecipazione democratica dei nostri connazionali e fondamentale per l’internazionalizzazione del Sistema Italia”
Intervenendo ai lavori della Commissione Cultura della Camera dei Deputati nel corso dell’audizione del nuovo Sottosegretario con delega per l’informazione e l’editoria, Malinconico, il Vice Presidente del Comitato per gli Italiani all’Estero Fabio Porta si è soffermato sul delicato tema dell’informazione italiana all’estero e in particolare sulla situazione di RAI Internazionale.
“La convenzione tra la RAI e la Presidenza del Consiglio dei Ministri parla esplicitamente della centralità, nella ‘mission’ della RAI, dell’informazione destinata all’estero e degli italiani nel mondo”, ha esordito il deputato.
“Tale missione comprende sia l’essenziale informazione politica per i nostri connazionali all’estero, per i quali la RAI costituisce spesso l’unico mezzo di trasmissione accessibile, sia la necessaria azione di divulgazione della nostra lingua e cultura, fondamentale supporto all’internazionalizzazione del nostro Paese e alla diffusione dei suoi prodotti e servizi nel mondo”.
“Tutto ciò – ha specificato il parlamentare eletto in America Meridionale – a partire dalla produzione di programmi specifici ed esclusivi diretti a questo particolare pubblico costituito non solo dagli italiani che vivono all’estero, ma dalle centinaia di milioni di italo-discendenti e – più in generale – da telespettatori distribuiti in tutti i continenti e attratti naturalmente da ciò che l’Italia può offrire loro”.
“Il Sottosegretario – nella sua risposta – si è detto sensibile e disponibile ad intervenire in tal senso, e ci ha informato del suo prossimo incontro con il Direttore generale della RAI nel corso del quale sarà discusso e affrontato direttamente questo tema.
Ringrazio i colleghi Levi e Carra del PD e Santolini del PDL per essere intervenuti a sostegno di questa tesi; spiace notare che l’ex Sottosegretario On. Bonaiuti, nel suo intervento in Commissione, abbia contestato i contenuti e gli obiettivi della convenzione, confermando ed esplicitando meglio l’avversione ideologica del precedente governo rispetto al generale capitolo relativo alle nostre comunità residenti all’estero”.