On. Fabio Porta, Presidente del Comitato per gli Italiani nel Mondo: una strategia combinata e concreta per gli italiani all’estero e per l’internazionalizzazione del paese

Il Presidente Porta fa il punto sulla riunione di insediamento del Comitato della Camera da lui presieduto.

“La strada da percorrere è nella stessa denominazione del Comitato, che non a caso ha messo insieme le tematiche degli italiani nel mondo e le esigenze di promozione del Sistema Paese in ambito internazionale. Questa è l’affermazione con la quale ho aperto la riunione del Comitato permanente per gli italiani nel mondo e per la promozione del Sistema Paese, riunione di insediamento e impostazione del programma di lavoro”.

Con queste parole l’on. Fabio Porta ha commentato la prima riunione del Comitato della Camera, del quale è diventato Presidente con l’unanime consenso dei gruppi parlamentari.

“Sarà certamente necessario coordinare i lavori del Comitato della Camera con quelli del Comitato del Senato. Colgo anzi l’occasione per ringraziare il Presidente Micheloni per gli auguri che ha voluto rivolgere a tutti noi e che ricambio, assicurandogli la piena disponibilità del Comitato a stabilire le opportune sinergie con l’organismo che già opera al Senato.

Il momento in cui avviene il nostro insediamento ci induce a prestare la massima attenzione alle riforme istituzionali, per l’importanza della questione in sé e per le implicazioni che obiettivamente esse hanno per i diritti politici e la rappresentanza degli italiani nel mondo. Il principio dell’effettività del voto, garantito finora dalla circoscrizione Estero e dal sistema per corrispondenza, rappresenta un punto costituzionalmente invalicabile, così come quello della pienezza del voto, che non sarebbe rispettata se la rappresentanza non si estendesse alla Camera che decide la fiducia al Governo e l’adozione delle politiche fondamentali. Il sistema partecipativo, che finora si è realizzato in modo positivo, sarebbe inoltre minato se si tardasse a rinviare il rinnovo dei COMITES e del CGIE e se l’associazionismo fosse emarginato.

Il necessario presupposto di questo sistema di democrazia, costruito in decenni di impegno e che altri Paesi ci stanno copiando, è la cittadinanza, sia sotto il profilo del riconoscimento per gli italiani all’estero che l’hanno perduta che sotto quello dell’acquisizione per gli stranieri in Italia.  Ma il Comitato darà la dovuta attenzione anche ai problemi della cittadinanza sostanziale, che riguardano il rapporto con la pubblica amministrazione, i servizi consolari e  la sicurezza sociale, di tutti i migranti, anche in questo caso sia che risiedano all’estero che si siano insediati nel nostro Paese.

Sull’intreccio tra interventi per gli italiani all’estero e politiche di internazionalizzazione l’impegno del Comitato sarà assiduo, volto ad approfondire le soluzioni concrete che possano mettere con i piedi per terra un indirizzo sempre invocato ma mai pienamente realizzato.

Naturalmente, in quest’ottica – ha continuato l’on. Porta – va perseguita la riforma del sistema di promozione della lingua e cultura italiana perché non solo risponda alla diffusa domanda che si manifesta, ma che rafforzi la sua funzione strategica rispetto alla proiezione internazionale dell’Italia. Sulla stessa linea di impegno vi sarà l’attenzione per le questioni dell’informazione e della comunicazione. A questo proposito, sto verificando se le riunioni della Commissione possano entrare nel circuito comunicazionale della Camera, in modo da essere fruibili anche all’esterno.

L’impegno e il contributo dei colleghi che sono intervenuti mi rendono fiducioso della possibilità che il Comitato, nei limiti delle sue funzioni consultive, possa rispondere alle attese e soprattutto dimostrare con i fatti la sua utilità.

Piacere e condividere!