On. Porta (PD): PD e PDL approveranno la legge che introduce l’insegnamento della storia delle migrazioni nelle scuole.

“Sarà la nostra risposta a Bossi e alla Lega, che tutti i giorni mancano di rispetto all’unità del Paese e al valore delle comunità italiane all’estero e straniere in Italia”

Roma, 18 agosto 2009

In autunno la Commissione Cultura e Istruzione della Camera dei Deputati discuterà la proposta di legge dell’On. Fabio Porta, deputato del Partito Democratico eletto nella Circoscrizione Estero, che prevede l’introduzione in tutte le scuole italiane dell’insegnamento della storia dell’emigrazione e dell’immigrazione.

La proposta bipartisan è stata firmata da tutti i deputati del PD eletti all’estero, come anche da autorevoli esponenti del partito (tra cui Fassino, Castagnetti, Tempestini, Vassallo); significative anche le firme degli esponenti del PDL, come il Responsabile del partito per gli italiani nel mondo Aldo Di Biagio e il Presidente del Comitato per gli Italiani all’Estero Marco Zacchera.

Secondo il primo firmatario della proposta si tratterà di una delle prime risposte che il Parlamento darà all’offensiva estiva lanciata dalla Lega contro il tricolore e per l’esasperazione delle differenze regionali ed etniche.

“Insegnare ai nostri giovani la storia della presenza italiana nel mondo – secondo l’On. Porta – aiuterà da un lato a conoscere meglio alcune delle pagine principali dei nostri centocinquanta anni di storia unitaria, dall’altro a rispettare quanti cercano oggi nel nostro Paese gli stessi sogni e le stesse speranze dei nostri nonni emigrati all’estero”.

“L’On. Bossi – aggiunge il parlamentare del PD – e i tanti giovani leghisti ‘scopriranno’ così come la grande emigrazione della fine dell’ottocento e dei primi anni del novecento ha avuto come protagonisti principali gli italiani del nord: piemontesi, lombardi e veneti che fuggivano dalla fame e dalla povertà delle loro terre”.

“Chissà – conclude il Vice Presidente del Comitato per gli Italiani all’Estero della Camera – che non sia questa la maniera migliore per rendere il dovuto omaggio a quell’epopea, valorizzando un patrimonio tutt’oggi in gran parte sottoutilizzato e aiutando il Paese ad essere più civile ed accogliente”.

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