Attualmente dalla convenzione di sicurezza sociale sono tutelati solo i pensionati ed esclusi lavoratori, turisti, studenti e i loro familiari
Ho interrogato i Ministeri degli Esteri e della Sanità per sollecitare la revisione dell’accordo sull’assistenza sanitaria tra Argentina e Italia chiedendone un ampliamento delle tutele sia per quanto riguarda le persone che i rischi assicurati. Come è noto il sistema italiano di Mobilità Internazionale sanitario si colloca come parte del più vasto sistema di assistenza a carico dello Stato ed ha lo scopo di tutelare, dal punto di vista dell’assistenza sanitaria, gli assistiti che si spostano all’interno degli Stati della Unione Europea e dei Paesi in convenzione con i quali sono in vigore accordi di sicurezza sociale o sull’assistenza sanitaria.
L’Italia ha stipulato un numero limitato di convenzioni sull’assistenza sanitaria con Paesi di emigrazione italiana: convenzioni che di norma prevedono una copertura sanitaria limitata a determinati soggetti e/o a determinate prestazioni. Infatti in applicazione di quanto disposto dalle singole convenzioni bilaterali gli assistiti che si spostano nell’altro stato contraente per motivi vari (turismo, studio, lavoro, pensionati che trasferiscono la residenza), per poter usufruire dell’assistenza sanitaria a carico dello Stato italiano, o dell’altro Stato contraente, devono essere tutelati specificamente dalla convenzione che attesta il diritto di godere delle prestazioni sanitarie.
Con l’Argentina l’Italia ha stipulato una convenzione di sicurezza sociale, in vigore dal 1° gennaio 1984, che prevede il diritto all’assistenza sanitaria SOLO per i pensionati e i loro familiari, i quali quando si spostano da un Paese all’altro per un temporaneo soggiorno sono tutelati in caso di malattia – le prestazioni sono gratuite, salvo il pagamento dell’eventuale ticket o di altra partecipazione alla spesa che sono a diretto carico dell’interessato e non sono rimborsabili.
Ho evidenziato nella mia interrogazione che quella con l’Argentina è una convenzione evidentemente parziale e gravemente lacunosa perché ESCLUDE dalla copertura sanitaria tutti gli altri cittadini, siano essi lavoratori, turisti o studenti per i quali non è prevista alcuna forma di tutela (è esclusa anche la copertura delle prestazioni di pronto soccorso).
Lo Stato italiano, consapevole dei limiti della convenzione con l’Argentina sull’assistenza sanitaria e dell’importanza di tutelare le migliaia di cittadini italiani o argentini che si spostano tra i due Paesi per turismo, lavoro, studio e altri motivi, i quali rischiano, in caso di malattia, di dover sostenere i costi delle cure o della stipula di una assicurazione sanitaria privata, ha attivato già a partire dal 2003, su iniziativa del MAE, una procedura di aggiornamento della suddetta convenzione intesa ad ampliare la portata di quella vigente a favore di altre categorie di cittadini, inclusi i lavoratori e i loro familiari. Ma a dieci anni di distanza dall’avvio della procedura ancora non è stato aggiornato l’accordo che risale al 1981.
Ho chiesto quindi ai Ministeri competenti di informarmi sullo stato dei negoziati con l’Argentina per la stipula (o il rinnovo) di un accordo bilaterale sull’assistenza sanitaria che preveda l’ampliamento sia del campo di applicazione soggettivo ai lavoratori, ai turisti e agli studenti, sia del campo di applicazione oggettivo alle cure mediche comprese quelle ospedaliere urgenti.
Ho anche chiesto come si intende tutelare i diritti sanitari dei cittadini italiani, non pensionati, che si recano per un temporaneo soggiorno in Argentina e dei cittadini italiani, non pensionati, residenti in Argentina che rientrano per un temporaneo soggiorno in Italia, e che a causa della assenza di un accordo organico e più completo sull’assistenza sanitaria tra i due Paesi rischiano di dover sostenere spese personali anche molto onerose che invece dovrebbero essere sostenute e compensate dagli e tra gli Stati interessati.