Porta (PD): continua l’impegno del Comitato Italiani nel Mondo per i pensionati italo-venezuelani in Italia. Ieri l’audizione di APEVEREIT alla Camera dei Deputati.

Roma, 14 dicembre 2017 – Ufficio Stampa On. Fabio Porta

Si è svolta presso la Commissione Esteri della Camera dei deputati l’Audizione dell’Associazione degli Italo-Venezuelani (APEVEREIT) residenti in Italia, rappresentata dalla sua Presidente Sandra Bucci.

Nel corso dell’audizione, organizzata e presieduta dall’On. Fabio Porta, Presidente del Comitato degli Italiani nel mondo della Camera dei deputati si è discusso della drammatica situazione di disagio economico e sociale vissuta di circa 1.000 pensionati ex-emigrati in Venezuela e rientrati in Italia ai quali da circa 2 anni il Governo venezuelano ha sospeso il pagamento delle pensioni. Molti di questi pensionati quindi non hanno alcuna risorsa economica (se non, a volte, l’aiuto di parenti e amici) e chiedono un intervento dello Stato italiano per consentire loro di percepire un reddito di sopravvivenza.

L’On. Porta ha sottolineato come da tempo segue con molta attenzione, preoccupazione ed interesse  l’evoluzione della situazione in Venezuela, un Paese che sta attraversando una delle fasi più critiche della sua storia ed ha ricordato di aver chiesto ed ottenuto interventi urgenti del Governo italiano volti ad aiutare la collettività italiana residente in Venezuela, anche con il ripristino per circa 4.000 pensionati del pagamento delle prestazioni assistenziali italiane. Tuttavia Porta ha rimarcato di essere ben consapevole della drammatica situazione pensionistica degli italo-venezuelani rimpatriati in questi ultimi tempi in Italia, come denunciato nella lettera che l’associazione APEVEREIT gli ha inviato recentemente.

Il Governo venezuelano non paga da due anni le pensioni dei propri cittadini pensionati recatisi a vivere all’estero e l’Italia da parte sua si è rifiutata finora di accogliere le richieste di tali pensionati di riconoscere una prestazione assistenziale per garantire almeno un minimo reddito di sussistenza. Il deputato eletto nella Ripartizione dell’America meridionale ha ricordato di essere personalmente intervenuto a più riprese per trovare una soluzione a questo problema, sia con interrogazioni parlamentari che con interventi diretti presso il Governo, i Ministri e le Istituzioni competenti e che proprio nelle scorse settimane il Vice Ministro degli Affari esteri Mario Giro ha fornito una incoraggiante risposta alle sue richieste. Porta aveva anche suggerito, che in attesa di una azione politica positiva delle autorità competenti italiane nei confronti di quelle venezuelane, di applicare il sistema del cambio parallelo ai fini del pro-rata italiano, come è stato fatto per i pensionati italiani residenti in Venezuela, anche per  il calcolo dell’importo delle pensioni venezuelane (non) erogate in Italia o di erogare una eventuale integrazione al minimo sul pro-rata pensionistico italiano ovvero concedere l’assegno sociale agli aventi diritto, visto che la stragrande maggioranza dei pensionati italo-venezuelani sono privi di reddito.

Proposte condivise e sostenute dai colleghi Marco Fedi (PD) e Pia Locatelli (PSI) intervenuti nel corso del dibattito e che hanno sottolineato il carattere di emergenza della situazione che richiederebbe un adeguato intervento del governo, anche valutando il ricorso ad un apposito fondo straordinario.

I rappresentanti dell’Associazione APEVEREIT hanno illustrato nel corso dell’Audizione i drammatici problemi esistenziali che devono affrontare quotidianamente i loro pensionati, hanno avanzato le loro richieste al Governo italiano e hanno chiesto di non essere abbandonati.

L’On. Porta, anche a nome del Comitato, ha garantito  ogni sforzo possibile con atti concreti per trovare una tempestiva soluzione ed in particolare ha rassicurato che proprio in queste settimane il Ministero del Lavoro sta considerando il problema e valutando, insieme al MEF e all’Inps, quali possano essere – anche dal punto di vista tecnico – gli interventi concreti da attuare per accogliere le richieste dei pensionati italo-venezuelani rientrati in Italia e superare quindi le attuali criticità dovute all’inadempienza dello Stato venezuelano.

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