Presentata dal parlamentare dell’America Meridionale un’interrogazione al Ministro degli Esteri nella quale si chiede la riattivazione del turnover e la selezione qualitativa delle sostituzioni dei posti vacanti.
“La spending review e, in particolare, la riduzione del contingente del personale inviato all’estero, accompagnata dal blocco del turnover sui posti che si sono resi vacanti, si sono abbattuti sul sistema di promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo come onde devastanti. Con il rischio di determinare su un sistema già anemizzato dai ripetuti e pesanti tagli avviati dal Governo Berlusconi traumi irrecuperabili proprio mentre si continua a dire che la promozione culturale dovrebbe fare da apripista per la ripresa dell’Italia in campo internazionale”.
Sono queste le parole d’esordio dell’annuncio fatto dall’on. Fabio Porta, eletto per il PD nella ripartizione America Meridionale, di un’interrogazione da lui rivolta sull’argomento al Ministro degli Affari Esteri.
“L’applicazione della spending review sta diventando una macchina cieca – ha continuato l’on. Porta – che continua ad avanzare al di là di ogni sensata ragione e soprattutto di ogni obiettiva necessità. Il provvedimento, infatti, aveva previsto che alla fine dei cinque anni di applicazione il contingente non avrebbe dovuto superare le 624 unità poiché rispetto alle 833 unità previste dal contingente, per l’anno scolastico 2013-2014 risultano vacanti 145 posti, siamo a 688 unità, ormai vicini al limite fissato. Se poi si aggiunge che molti di questi posti sono coperti da supplenti locali, che hanno retribuzioni più ridotte, dal punto di vista dei limiti di spesa gli obbiettivi praticamente sono stati già raggiunti con due anni di anticipo. Perché, allora, continuare a bloccare l’invio di personale dall’Italia assistendo inermi ad una perdita di efficienza della rete che dovrebbe invece allarmare seriamente?
In Sud America, poi, dopo l’eliminazione dei corsi per adulti, che ha già dato un colpo serio all’intero sistema, si stanno cancellando decine di posti ricoperti da personale di ruolo con conseguenze che è facile immaginare. Solo in Argentina, tra insegnanti di ogni ordine e grado, lettori e dirigenti scolastici si pensa di eliminare 13 unità, ma ce n’è anche per il Brasile, il Cile, la Colombia,il Perù. In particolare, qualcuno deve spiegare perché si elimina l’unico dirigente scolastico presente il Cile, che resta così totalmente sguarnito, per attribuirlo a Miami, negli USA.
Nella mia interrogazione al Ministro degli esteri, dunque, chiedo per prima cosa che si prenda atto della situazione reale che si è venuta a determinare e che si proceda ad emendare il provvedimento sulla spending review consentendo la sostituzione nei posti che si sono resi vacanti. Nella sua relazione al CGIE lo stesso Vice Ministro Bruno Archi ha riconosciuto questa esigenza,ma ora si tratta di passare dalle parole ai fatti, con l’urgenza che la situazione richiede. Nel frattempo – ed è questa la seconda richiesta che ho avanzato – si proceda ad una valutazione selettiva delle situazioni aperte, evitando che l’applicazione automatica del blocco del turnover moltiplichi le situazioni di disagio. Governare in condizioni di difficoltà finanziarie è certamente una scomoda incombenza, ma rinunciare in partenza all’avvedutezza e al buon senso può significare cercare guai peggiori di quelli che ci toccano”.