La risposta del sottosegretario Mario Giro alla mia interrogazione fornisce dettagliate informazioni sui negoziati con Cile, Perù, Uruguay, Colombia, Costa Rica, Repubblica Dominicana e Bolivia.
A seguito della mia interrogazione che sollecitava il Governo a stipulare gli accordi contro le doppie imposizioni fiscali con Cile, Perù, Uruguay, Bolivia e Repubblica Dominicana, il Ministero degli Esteri, tramite il sottosegretario Mario Giro, ha fornito dettagliate precisazioni con riguardo ai rapporti interpresi dall’Italia in materia fiscale con tali Paesi. Nel caso del Cile il Governo risponde che i negoziati relativi ad un accordo bilaterale in materia fiscale sono stati avviati nel 2000. Superate le difficoltà di pervenire ad una intesa in merito di scambio di informazioni (grazie ad una riforma interna che ha consentito al Cile il superamento della legislazione a tutela del segreto bancario), il Governo prevede di riavviare prossimamente contatti a livello tecnico al fine di proseguire la negoziazione di un trattato fiscale generale. Per quanto riguarda la Colombia il Governo informa che i primi contatti per la stipula di una convenzione sono stati avviati nel corso del 2010 e proseguiti nel 2011; il negoziato si sarebbe bloccato nel 2012 in ragione del fatto che in tale Paese era in corso una complessiva riforma del sistema tributario. Ora in presenza di un quadro giuridico più assestato potrebbero essere ripresi i contatti a fini negoziali. In relazione al Perù invece, in passato sono stati avviati negoziati per la definizione di un accordo contro le doppie imposizioni, poi non proseguiti in quanto il Perù tutela il segreto bancario, che è opponibile anche all’amministrazione fiscale. Il Governo nella sua risposta alla mia interrogazione precisa al riguardo che la clausola OCSE sul segreto bancario è considerata requisito indispensabile per la stipula di tali accordi. La richiesta di adesione peruviana all’OCSE, e quindi la conseguente necessità che il Paese rispetti le complesse procedure e valutazioni richieste dall’Organizzazione, potrebbe costituire secondo il Governo italiano un eccellente viatico per il progresso dei negoziati. Con il Costa Rica è stato negoziato un accordo di informazioni in materia fiscale (cosiddetto TIEA) tecnicamente concluso nel 2011. Tuttavia il Costa Rica è tuttora soggetto allo scrutinio del Global Forum sulla trasparenza e lo scambio di informazioni in materia fiscale. Con l’Uruguay tentativi negoziali sono stati esperiti nel 1998 e, successivamente, nel 2009; una prima bozza di accordo è stata inviata a Montevideo nel 2011, sulla quale – sostiene il Governo – l’Uruguay non ha mai trasmesso le proprie osservazioni. Attualmente si attende l’esito dell’esame del Global Forum sulla trasparenza e lo scambio di informazioni in materia fiscale.
Quanto alla repubblica Dominicana, l’esame in sede di Global Forum non è ancora iniziato ma il Governo nella sua risposta alla mia interrogazione non indica se al momento risultino negoziati in corso. Infine in merito alla Bolivia non risultano al momento trattative in corso. Da parte del Ministero degli esteri ci viene assicurato che vengono costantemente sollecitate le controparti per garantire tempestivi seguiti negoziali. Infine il Governo precisa che Costa Rica, repubblica Dominicana, Ecuador, Perù ed Uruguay stanno attualmente seguendo un progetto alla Commissione Affari fiscali delle Nazioni Unite, finalizzato a rafforzare le competenze dei Ministeri delle Finanze e delle Autorità nazionali competenti in materia fiscale dei Paesi in via di sviluppo, al fine di metterli effettivamente in grado di negoziare, interpretare e gestire i Trattati sulle doppie imposizioni. Insomma una risposta da parte del Governo alla mia interrogazione esauriente e propositiva che fa ben sperare per il futuro avvio dei negoziati.