Roma, 21 aprile 2016 – Ufficio Stampa On. Fabio Porta
“Il contributo dei 300 euro per le domande di cittadinanza ‘ius sanguinis’ deve andare ai consolati che li hanno incassati con la finalità di smaltire in tempi rapidi le giacenze accumulate”. Lo ha annunciato il Presidente del Comitato per gli italiani nel mondo e la promozione del sistema Paese, Fabio Porta, a poche ore dall’approvazione da parte della Commissione Esteri della Camera del parere sul prossimo documento programmatico finanziario del governo per il 2016.
“Dopo la relazione del Ministro degli Esteri Gentiloni e il parere del Sottosegretario con delega agli italiani nel mondo Enzo Amendola, anche il Parlamento con questo documento ufficiale della Commissione Esteri si pronuncia chiaramente sulla destinazione di queste risorse (stimate in 10 milioni di Euro/annui)”, continua il deputato del Partito Democratico.
“Continua il lavoro mio personale e dei colleghi eletti all’estero, a partire da quelli del PD e della maggioranza, per tradurre in una norma chiara e vincolante l’impegno già assunto dal governo in sede di approvazione della legge di stabilità 2016.”
Secondo il parlamentare eletto in America Meridionale, il parere approvato dalla Camera oggi ribadisce testualmente “l’opportunità di rafforzare i servizi consolari rivolti alle imprese e alle comunità italiane all’estero, trasferendo agli uffici consolari una quota parte dei proventi derivanti dall’introduzione della tariffa per la trattazione delle domande di cittadinanza, in proporzione alla percezione dei diritti realizzata in ciascuna sede consolare e con l’esplicito mandato di riassorbire le giacenze delle domande di cittadinanza.”
“Per la prima volta un atto parlamentare di indirizzo approvato dalla Commissione Esteri si esprime in maniera chiara e inequivocabile su questo tema – sottolinea l’On. Porta – e sono certo che molto presto tale indirizzo sarà recepito da una apposita norma che finalmente darà ai consolati la possibilità di avere personale di ruolo e a contratto sufficienti per eliminare in pochi mesi giacenze che oggi richiederebbero di molti anni per essere azzerate”.
“Un risultato del lavoro parlamentare – conclude il Presidente del Comitato – ma anche degli organi di rappresentanza (Comites e Cgie) e delle migliaia di cittadini che attraverso una petizione popolare si sono mobilitati in questi mesi per arrivare ad una definitiva soluzione del problema”.