Il Governo, rispondendo ad un’interrogazione dell’on. Fabio Porta, conferma la serietà della situazione nel Paese caraibico, dove molti connazionali sono privati ingiustificatamente delle loro proprietà.
“Erano attendibili le notizie e giustificate le nostre preoccupazioni sugli espropri di proprietà immobiliari subiti da cittadini italiani in Venezuela, con scarso o nullo rispetto delle procedure e con improbabili prospettive di indennizzo”. E’ quanto afferma l’on. Fabio Porta a commento della risposta che il Governo ha dato ad una sua interrogazione del 29 aprile 2013 che affrontava la questione.
“La comunicazione che il Vice Ministro degli esteri Bruno Archi mi ha fatto pervenire a seguito di una precedente interrogazione purtroppo non solo conferma la notizia ma accenna a una cinquantina di casi. E stiamo parlando, naturalmente, solo di persone che hanno la cittadinanza italiana, il che fa supporre che il fenomeno sia più esteso, considerando anche coloro che cittadini non lo sono più. Il fatto poi che la stessa sorte stia toccando, oltre che agli italiani, anche a spagnoli e portoghesi non consola, anzi è un’aggravante perché fa capire che si tratta di una situazione diffusa, di fronte alla quale le autorità locali o sono disattente o conniventi.
La lesione di interessi che si sta determinando – ha continuato l’on. Porta – è tutt’altro che marginale. Si tratta di proprietà che vanno da fondi agricoli a edifici abitativi, fino ad aziende di diversa consistenza, non escluse alcune che agiscono nel campo petrolifero. Le aree più interessate, alla luce di queste prime notizie, sembrano quelle di Caracas e Maracaibo. Gli indennizzi fin qui ottenuti sono pochi e sostanzialmente irrilevanti; tutto lascia credere che non ci saranno apprezzabili miglioramenti in questo senso.
Le sollecitazioni fatte dalle nostre autorità diplomatiche a quelle venezuelane non hanno dato finora riscontri concreti. Tra l’altro, il Paese sta vivendo una delle sue ennesime transizioni politiche e istituzionali per cui la stessa interlocuzione diventa difficile.
Bene ha fatto il Ministro Bonino a toccare di recente questo argomento con il Ministro degli Esteri Elias Jaua nel corso del loro recente incontro a Roma, e mi auguro che altri sapranno cogliere l’occasione della visita di alcuni Governatori di regioni venezuelane. Tuttavia, questo non basta. Siamo di fronte – ha concluso Porta – ad una vicenda che non può essere abbandonata al suo destino. Le persone colpite, oltre ad essere nostri concittadini, sono vecchi emigrati che hanno investito in queste proprietà il frutto di un’esistenza di lavoro e di sacrifici. Esse, inoltre, hanno contribuito non poco alla crescita e alla modernizzazione del Venezuela. Non possono e non debbono essere lasciate sole. Le autorità diplomatiche raddoppino il loro impegno e, soprattutto, non cali il silenzio sulle ingiustizie che si stanno perpetrando. La associazioni, gli organismi di rappresentanza, i patronati, i partiti, i parlamentari, chiunque possa farlo, insomma, facciano sentire la loro voce e sollevino il caso finché questi cittadini non abbiano una giusta tutela”.