Porta (PD): un Consolato Generale a Montevideo

In un’interrogazione al Ministro degli Esteri, il deputato PD del Sud America chiede un rafforzamento del Consolato di Montevideo, dove risiedono oltre 100.000 nostri connazionali

Le legislature finiscono, i parlamentari si avvicendano, ma i problemi degli italiani all’estero restano e, se non si mette mano responsabilmente, rischiano di aggravarsi. E’ il caso del Consolato di Montevideo, che sta facendo miracoli per fronteggiare i problemi della consistente comunità italo-uruguayana, ma che allo stesso tempo merita maggiore attenzione e sostegno da parte del Ministero degli Esteri.

La circoscrizione consolare di Montevideo, con i suoi 106.000 residenti, è una delle più numerose in assoluto, ma il consolato di riferimento è quello che ha il minor numero di addetti tra quelli di area. In più, per il costante incremento dei riconoscimenti di cittadinanza, la comunità cresce del 6 – 7% ogni anno, con la conseguenza di sottoporre il consolato a una crescente domanda di servizi. Attualmente, il rapporto addetti consolari – utenza è di 1 a 10.600! I tre addetti al servizio passaporti ogni anno ne rilasciano non meno di 6.000! Come può reggere una struttura ridotta all’osso al peso di un’ulteriore crescita della domanda?

Alle cittadinanze e ai passaporti, si aggiungono il sostegno e il controllo dei quattro enti di assistenza operanti sul territorio, dei due enti gestori di corsi di lingua e cultura italiane, della Scuola Italiana. Solo i 600 anziani in condizioni di necessità, nati in Italia ma privi di risorse adeguate in un momento delicato della loro esistenza, meriterebbero cure impegnative e assidue.

La magica spending review, presentata inizialmente come un toccasana e diventata spesso occasione di nuove restrizioni, non è detto che debba tradursi meccanicamente in ulteriori tagli. Ogni tanto bisognerebbe utilizzare un po’ delle risorse risparmiate per rispondere ad obiettive necessità.

Per questo ho presentato al Ministro degli Affari Esteri un’interrogazione nella quale ho chiesto che sia considerata l’esigenza di un rafforzamento della dotazione di personale del Consolato. Ho chiesto inoltre al Ministro di avviare le procedure per il riconoscimento del Consolato di Montevideo come consolato generale, il che consentirebbe di affrontare con maggiore sicurezza e disponibilità di mezzi le problematiche esistenti nella comunità di Montevideo.

Non c’è molto tempo di vita parlamentare di fronte a noi, ma il tempo per le cose necessarie e giuste è sempre l’oggi.

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