Porta (Presidente Comitato Italiani nel Mondo della Camera): “per l’IMU la commissione esteri della Camera richiede di equiparare l’abitazione degli italiani all’estero alla prima casa”

Il parlamentare del PD è stato relatore del parere sul decreto IMU che richiede di fissare per legge, senza delegarlo ai Comuni, il trattamento più favorevole per l’abitazione degli italiani all’estero.

IMU

“Nel parere favorevole che la Commissione Esteri della Camera nella sua ultima riunione há espresso sul disegno di legge di conversione del decreto-legge recante, tra l’altro, disposizioni urgenti concernenti l’IMU, di cui sono stato relatore, vi è um aspetto non di poco conto che riguarda gli italiani all’estero.

Il punto di interesse per noi è costituito dal comma 9 dell’articolo 1, che conferma la possibilità per i comuni di equiparare alle abitazioni principali le unità immobiliari possedute dai cittadini italiani non residenti nel territorio italiano a titolo di proprietà e di usufrutto, a condizione che non risultino locate. Ora, sappiamo bene che i comuni, per le condizioni di terribile ristrettezza in cui si trovano e al di là delle stesse intenzioni dei loro amministratori, non sono in genere nelle condizioni di prendere in considerazione tale eventualità, salvo i pochi che trovano la maniera di farlo.

Per questo, raccogliendo um impulso già dato dal Senato e gli interventi dei colleghi che sono intervenuti, ho proposto di aggiungere al parere la richiesta, rivolta alla Commissione di merito che dovrà licenziare il provvedimento per l’Aula, che l’equiparazione tra abitazione principale e unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residente nel territorio dello Stato sai disposta direttamente com legge, invece che restare uma mera facoltà in capo ai Comuni.

In questo modo si eviterebbe um gioco di scaricabarile che nella maggior parte dei casi rischia di tradursi per gli italiani all’estero in um riconoscimento di principio e in uma delusione di fatto. Naturalmente, quello della Commissione Esteri è um semplice parere e la condizione apposta ad esso uma semplice richiesta. Ma noi eletti all’estero ci siamo impegnati a non lasciare nulla di intentato affinché quello che consideriamo um sacrosanto diritto degli italiani all’estero sai pienamente riconosciuto, e stiamo cercando di tener fede ai nostri impegni.

Ringrazio tutti i colleghi che hanno approvato il parere contenente la condizione riguardante gli italiani all’estero e mi auguro che nei successivi passaggi la soluzione proposta possa essere attentamente e positivamente considerata”.

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