“Rafforzare la presenza della rete Diplomatico-Consolare in America Latina, valorizzando e sostenendo le nostre grandi collettivita’”

Durante l’audizione del Segretario Generale della Farnesina, l’On. Porta sostiene la necessità di rilanciare il rapporto con il continente e di considerare la grande presenza italiana un valore e non un problema.

Intervenendo in Commissione Esteri nel corso dell’audizione del Segretario Generale del Ministero degli Esteri Michele Valensise, l’On. Fabio Porta (PD) ha svolto alcune brevi considerazioni ponendo anche alcuni interrogativi all’alto dirigente della Farnesina.

Riferendosi alla necessità di un rafforzamento strategico della presenza italiana in America Latina, il deputato ha citato le relative politiche dell’amministrazione degli Stati Uniti nonché il recente dibattito tra i due candidati alla Casa Bianca, dai quali emerge con nettezza la straordinaria opportunità costituita dal continente per le politiche di sviluppo e crescita di tutti i paesi occidentali.

“Non vorrei – ha detto l’On. Porta – che proprio mentre le grandi potenze mondiali ed europee intensificano e raddoppiano il loro sforzo di presenza in quest’area, il nostro Paese (che nel continente latino-americano può contare sull’asset formidabile di 60 milioni di oriundi) non cogliesse questa chance incredibile e irripetibile, mancando di sostenere e rafforzare la propria rete diplomatico-consolare e tutti i programmi a favore del consolidamento della nostra presenza e del rapporto con i nostri connazionali”.

Una seconda considerazione è stata svolta dal parlamentare eletto in Sudamerica con riferimento alla “spending review”:

“Anche qui – ha continuato il deputato – siamo di fronte ad un paradosso: si rafforzano le strutture consolari dei Paesi dove praticamente non esistono significative collettività italiane o di origine italiana (anche in funzione del volume di ‘visti’ rilasciati dal nostro Paese) e si indeboliscono quest’ultime, come per esempio quelle del Brasile e del resto del Sudamerica; dovremmo ribaltare o quantomeno equilibrare tale situazione, facendo divenire le nostre grandi comunità un fattore di “incoming” e non un elemento problematico nella strategia di rafforzamento internazionale del Paese”.   “In questo senso – ha concluso l’On. Porta – sarà necessario un ‘patto con il Ministero dell’Economia’, come proposto dal capogruppo del PD al Senato Tonini, che permetta un adeguato utilizzo da parte della rete consolare delle ‘percezioni consolari’, che potrebbero anche essere incrementate in ragione dell’erogazione tempestiva ed efficiente di servizi e prestazioni”.

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