
In America Meridionale hanno partecipato al voto referendario il 34,6 per cento degli aventi diritti al voto, e ciò nonostante la fortisssima disinformazione e le tante difficoltà che ormai accompagnano in maniera sistematica le operazioni di voto all’estero; nel Paese con il maggior numero di elettori, l’Argentina, ha votato oltre il 40 per cento degli aventi diritto e in tutto il resto del continente la partecipazione si è attestata saldamente sopra il 30 per cento.
In questo contesto positivo, va evidenziato e denunciato invece il gravissimo caso del Venezuela: le schede votate dagli italiani del terzo Paese dell’America Meridionale in termini di elettori (circa centomila) non sono state infatti scrutinate a causa di un ritardo nell’arrivo in Italia; una situazione gravissima e un vulnus inedito al diritto di voto all’estero rispetto alla quale ho presentato una specifica interrogazione parlamentare.
Al netto di quanto successo in Venezuela, il dato relativo all’America Meridionale non può passare inosservato e va messo nella dovuta evidenza poiché avviene a poche settimane dalla conversione in legge del decreto con il quale il governo Meloni-Tajani-Salvini ha tagliato in maniera scomposta e devastante il profondo rapporto che legava l’Italia alle sue grandi collettività all’estero in virtù della legge di cittadinanza che permetteva la trasmissione del diritto alle future generazioni.
Fonte: Ufficio Stampa On. Fabio Porta