Turismo radici, Porta (PD): Progetto valorizza emigrati, risolvere criticita’

 (9Colonne) Roma, 16 mar – “Con questo progetto per la prima volta gli italiani nel mondo vengono considerati e valorizzati come risorsa: il progetto sul turismo delle radici dà un’importanza concreta a questa risorsa, che raccoglie gli italiani che vivono all’estero, gli italodiscendenti, vero potenziale al quale attingere, e gli italici”. Lo ha detto il deputato del Pd eletto all’estero Fabio Porta, alla presentazione del libro “Scoprirsi italiani. I viaggi delle radici in Italia”, di Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, patrocinato dal Maeci. Alla conferenza, organizzata alla Camera dai deputati del PD eletti all’estero Fabio Porta, Toni Ricciardi, Christian Di Sanzo e Nicola Care’, ci sono anche il responsabile del progetto sul Turismo delle radici del Maeci, Giovanni Maria De Vita, il coordinatore delle Consulte regionali presso il CGIE, Luigi Scaglione, sindaci, rappresentanti dell’associazionismo e degli operatori del settore e gli autori del libro. Porta ricorda che il 2024 sarà l’Anno del turismo delle radici e sottolinea che, rispetto al progetto, “ci sono anche delle criticità, elementi che si possono correggere per dare al progetto un respiro più ampio, a partire dal coinvolgimento effettivo dell’associazionismo, della rappresentanza italiana all’estero, dei Comites e del Cgie”. Porta si dice “dubbioso rispetto all’approccio del ministro Tajani” e ribadisce la necessità di “non banalizzare il progetto e non farlo diventare folcloristico. L’iniziativa dovrebbe andare nella direzione di intervenire su questioni cruciali, come lo spopolamento”. Secondo il deputato del Pd “se il progetto viene calato dall’alto senza un substrato culturale faremo un buco nell’acqua, prepariamoci affinché sia veramente un riscatto”.

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