Un Governo lontano dagli italiani nel mondo (di Fabio Porta)

Nonostante la presenza di un eletto all’estero al governo, gli atti concreti vanno in tutt’altra direzione

A poco più di un anno dalle ultime elezioni una cosa è certa: il governo “giallo-verde” si sta caratterizzando per una totale avversione verso gli stranieri in Italia e gli italiani all’estero.

La maggioranza di governo è sostenuta dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle, partiti che non hanno mai dimostrato in passato grande attenzione e preoccupazione per gli italiani all’estero; a questi due partiti si è poi sommato il MAIE (Movimento Associativo Italiani all’Estero) che ha indicato Riccardo Merlo come Sottosegretario per gli Italiani nel Mondo.

Il primo atto importante di questo governo che ha riguardato gli italiani all’estero è stato il cosiddetto “Decreto Sicurezza” (meglio conosciuto come “decreto Salvini”, dal nome del leader della Lega): questo decreto considera gli stranieri che vivono in Italia e gli italiani all’estero come un problema di sicurezza pubblica e di terrorismo.    I tempi per la trattazione delle domande di cittadinanza ‘ius sanguinis’ sono stati aumentati e sono state introdotte complicazioni (e aumentata la tassa !) per le cittadinanze per matrimonio.

Nessun miglioramento reale, invece, per i consolati, se si escludono le risorse economiche e umane ottenute dai governi guidati dal Partito Democratico.  I governi del PD hanno portato solo nel 2018 quasi dieci milioni di euro aggiuntivi ai consolati sudamericani e sono stati i primi ad aumentare di 300 unità le risorse umane destinate ai consolati nel mondo !   Stessa storia per la lingua italiana nel mondo; anche in questo caso le attuali risorse sono state destinate dai governi Renzi e Gentiloni, ed è gravissimo che il governo attuale vada in giro per il mondo sostenendo il contrario, cioè che queste risorse sono state stanziate oggi.

Anche le altre importanti leggi approvate da questo governo, come quella sulle pensioni (la cosiddetta “quota 100”) e il reddito di cittadinanza, hanno escluso dai beneficiari proprio gli italiani nel mondo, anche quelli che rientrano in Italia per problemi economici o da Paesi in crisi umanitaria come il Venezuela.   Altro che “Prima gli italiani !”; gli italiani all’estero sono considerati “di serie B” e vengono esclusi da diritti fondamentali anche quando decidono di rientrare in Italia.

Proprio sul Venezuela, il Paese dove si sta vivendo la più grave crisi umanitaria anche per quanto riguarda la collettività italiana all’estero, il governo ha dimostrato di essere davvero distante dai nostri connazionali: unico Paese europeo, l’Italia si è rifiutata di riconoscere il Presidente Guaidò come invece chiedevano i nostri connazionali in una lettera scritta al Presidente della Repubblica Mattarella.   Un affronto che i nostri concittadini in Venezuela non si meritavano e non si aspettavano.

Infine la rappresentanza degli italiani all’estero: la Lega e i 5 Stelle, riprendendo una loro vecchia proposta, vogliono diminuire da 18 a 12 (un terzo in meno !) i rappresentanti degli italiani nel mondo in Parlamento.   Una vera ingiustizia, considerando che negli ultimi dieci anni il numero di italiani all’estero è invece raddoppiato e che la proporzione tra elettori italiani e parlamentari esteri era già molto bassa e penalizzante.   Una proposta che fa il paio con l’abolizione del Comitato per le questioni degli italiani all’estero del Senato, che in questi anni aveva svolto un importantissimo lavoro in Parlamento a sostegno delle nostre collettività nel mondo.   Dal PD a Forza Italia, tante le voci che si sono alzate denunciando questo ennesimo schiaffo agli italiani nel mondo, mentre – ancora una volta – il governo e il Sottosegretario Merlo non alzavano un dito per evitare questo scempio.

Insomma, il governo LEGA-5STELLE-MAIE si sta comportando come un nemico e non un amico degli italiani nel mondo; una grande delusione per tanti italiani all’estero che avevano riposto le speranze nella presenza al governo di uno di loro.    Non ci resta che sperare nella vita breve di un esecutivo che ha portato l’Italia alla recessione economica e gli italiani all’estero di nuovo in “serie B”.

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